Soprintendenza per i Beni Archeologici

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Attività

Sesterzio di C. Cassius Celer per Augusto

Sesterzio di C. Cassius Celer per Augusto

Roma, 16 a.C.

Bronzo, g 24,61
Inv. n. F1751

D/ C·CASSIVS·CELER·IIIVIR·A·A·A·F·F intorno a S C
R/ OB / CIVIS / SERVATOS su tre linee, con corona di quercia al centro e due rami di alloro ai
lati.

Il ripristino della apparente normalità repubblicana, dopo il periodo di incertezza delle guerre civili seguite all’uccisione di Cesare, vede anche la riapertura della zecca di Roma, rimasta chiusa per più di vent’anni, con il potere ormai saldamente nelle mani di Ottaviano Augusto.
Nelle nuove emissioni, basate su un sistema in parte rinnovato, ricompare il sesterzio, non più moneta in argento, ma grande pezzo in bronzo (o, meglio, in oricalco, lega di rame e zinco) del valore di quattro assi.
Su queste monete, le prime dopo una sospensione di produzione del bronzo protratta per più di mezzo secolo, sono evidenziati il nome del magistrato responsabile, un triumviro (membro di un collegio di tre), e la sigla S(enatus) C(onsulto), ovvero “per decisione del Senato”, che sembra alludere ad una preminenza dell’assemblea sul principe nelle decisioni legate all’emissione di moneta nella lega più povera. La sigla AAAFF si riferisce alla funzione del magistrato, ovvero di sovrintendere alla fusione e alla coniazione di oro, argento e bronzo [n. 35].

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